Dal libro "Essere temporale" di Mattia Ollerongis (pezzi ruvisitati)
Da pag. 141
" Una delle sensazioni peggiori è sentire distante la persona che hai nel cuore. Guardarla e non capire più a cosa stia pensando, come se ci fosse una barriera che fino a un po' di tempo prima non esisteva. Succede di tenersi tutto dentro ed è così che appassiscono i rapporti. Sapevamo stare in silenzio, io per le mie, lui per le sue.
[...]
Ma questa sera è diverso. Ha lo sguardo lontano, di chi ti guarda ma vede altro. Non sa restare in silenzio chi ha la testa piena di pensieri e si fa troppe domande. [...] Ma io non ce la faccio a stare tranquilla se ciò che vedo non mi convince. Da qualche giorno lo sento distante, come se fossimo tornati all'inizio della nostra storia, a quei primi giorni euforici e turbolenti, in cui non riuscivo a decifrarlo e questo mi mandava in pappa il cervello. [...] Mi chiedo cosa gli stia passando per la mente e poi mi sembra evidente: gli manca qualcosa Spero non qualcuna. Chiamiamolo sesto senso, ma io me lo sento che non andrà a finire bene. Quando uno prova ad avvicinarsi e l'altro si allontana, come due calamite che non vogliono restare insieme. Riesco a percepire il muro che si è costruito dentro. Vorrei scavalcato o aggirarlo in qualche modo, ma bisogna essere in due anche per andare oltre le misure di sicurezza a protezione del proprio cuore, altrimenti diventa impossibile conquistare la fortezza. Bisogna essere sempre in due, è questo il problema. Anche quando va male.[...]
(RIVISITAZIONE)Finisce di vestirsi.
-Ti devo parlare-
Sono seduta, so già cosa mi deve dire e sorrido senza guardarlo negli occhi per nervosismo nonostante appaia subito la fossetta all'angolo della mia bocca che gli piace tanto.
-La vuoi chiudere-
(Riprendendo il testo)
[...]
-Io...non voglio tutto questo. Non voglio appartenere a qualcuno. Non l'ho mai voluto-[...] Sono ingestibile, mi sento così. Perché non so gestire la mia vita e nemmeno i sentimenti, perché voglio farmi stringere ma voglio anche respirare e tu potrai pensare che ci possa essere una via di mezzo, un compromesso
-Si può sempre trovare...-
-Non in questo caso, credimi. Sono notti che non dormo. Penso a una soluzione e l'unica cosa che mi viene in mente è la vita che facebo prima, in cui ero solo, sognavo in grande, mi divertivo e non avevo troppi pensieri. Certo con te ho toccato la felicità, ed è stata una novità ma forse ciò che voglio non è la felicità, ma qualcosa di meno, qualcosa di mio [...] Sei la cosa migliore che mi potesse capitare ma io sono un problema che tu non potrai mai risolvere. Nessuno ne sarà mai capace-
[...]
Detestavo i tuoi sbalzi d'umore, il tuo essere sboccato e disordinato, i tuoi modi così rudi, le tue PAURE INFONDATE. [...] HO CERCATO CONTINUITÀ IN UNA LINEA TRATTEGGIATA. Stupida io o stupido tu? Stupidi entrambi.
[...]
Un giorno mi siederò da qualche parte e smetterò di cercarti. Ma ora è notte, tutto tace. Da giorni dormo male. Certe persone s'incontrano dove non puoi arrivare, tra le costole e il cuore, un po'ovunque sotto la pelle come quel brivido che mi facevi provare. Certe persone s'incontrano quando il momento è sbagliato ma ti convinci che quella cosa che dicono sul momento giusto da cogliere al volo è una cazzata. Anche se hai la testa altrove senti l'esigenza di darti fino a consumarti. E non vuoi niente anche a costo di sprecare te.
[...]
Certe persone fanno rumore, scombussolano tutti i piani, ti fanno scoprire cose nuove, ti fanno perdere di vista il tuo passato, ti fanno innamorare di un momento, di un luogo. E poi ti fanno provare una particolare malinconia quando se ne vanno. E un film a colori diventa in bianco e nero, sbiadisce completamente, perde il suo calore e tutto è così gelido che sembra debba nevicare da un momento all'altro.
[...]
È tutto immobile. È notte, vorrei scriverti ma il mio corpo non risponde. Riesco solo a parlare, a dire queste mie stupide parole on ricordo di un'emozione. Non ce la faccio più.
Chissà se ti mancano almeno un po' quei momenti nostri. Chissà se mi pensi allo stesso modo, se t svegli e ri chiedi se sono già sveglio. Chissà se pensi a quello che sto facendo. Chissà se ridi ancora pensando alle mie battute, una volta lo facevi. Chissà se ridi allo stesso modo o con il tempo hai aggiunto una nota allegra oppure più triste. Chissà se il tempo ti ha segnato, non parlo di pelle ma qualcosa di più profondo. Chissà se certe notti ti vengono i brividi, che il letto t'inghiotte, e la coperta non scalda abbastanza e il tuo umore sprofonda e la luna all'improvviso risalta. [...]
Quanto eravamo belli insieme, io e te.
[...]
Da come l'ha raccontata sembrava tanto la solita scusa del "Sono io il problema, credimi, non sei tu. Non è colpa tua"
Certo, questo è un po' quello che ha detto ma non era una scusa, era sincero. Lui è così, funziona a fasi alterne. A volte è un terremoto, a volte un temporale. Non conosce pace, non sa proprio cosa sia. Vive di tormenti interiori che lo divorano. L'ha sempre fatto. Dal primo sguardo e anche dopo. Sa qual è il suo problema? Non dice mai ciò che prova ma solo ciò che pensa. Su quest'ultima è molto diretto. Sulla prima be' , è come se avesse messo il cuore in gabbia. Ma a cosa serve? Non t salvi così. Stai solo peggio. È paura di vivere? No, no, è molto peggio. Lui vive tutto a mille all'ora ma non riesce a godersi le cose belle che trova. Viaggia su un'auto con un solo posto, il suo. Le voglio fare un'esempio. Immagini di trovarsi davanti a un'infinità tavola imbandita. A ogni passo c'è una pietanza diversa, sempre nuova, mai la stessa. C'è solo una regola: può assaggiare ogni pietanza ma, se decide di fermarsi, non può più andare avanti. Lui è così, ha cominciato ad assaggiare e, piatto dopo piatto, deve aver trovato sicuramente qualche preparazione favolosa ma ha deciso di proseguire perché la tenta di più la novità che ritrovarsi a vivere sempre la stessa cosa, nonostante sia deliziosa.
Ha paura di stancarsi.
Esatto. Ma fa parte del gioco, non crede? Che senso ha fermarsi prima del tempo? In "amore", se tutto va bene, devi ritenerti fortunato e continuare a fare in modo che funzioni, perché se rallenti finisce tutto. Basta un attimo per le relazioni fragili.
Sul momento ero stordita, devo essere onesta con lei. [...] Questo come mi fa sentire? Male, è ovvio. Sto da schifo.
[...]
(Rivisitazione)
Penso avesse pensato questo:
(Fine rivisitazione)
(Da pag. 158):
"I suoi occhi innocenti, dopotutto, non sapevano di niente. E al suo fianco si meritava qualcuno che in lei vedesse il meglio della vita. Per me, purtroppo, il meglio era altro. Non volevo illuderla"
[...]
(Da pag.177)
"Mi sentivo fragile ma potevo volare, cercavo una risposta che in cuor mio conoscevo già: il problema sono io. Sono fatto di grovigli tutti da districare e, se qualcuno prova ad allentare i nodi, l'unica cosa che sono in grado di fare è scappare. Che stupido"
Ecco F***y, penso che la tua essenza si riassuma in quest'ultima pagina..e sai quanto è vero. Lo sai tu, lo so io perché me lo hai sempre detto, lo sanno le persone che t stanno intorno...e t scrivo anche se non leggerai mai. E non è da tutti i giorni trovare un libro che parla di emozioni provate, di emozioni tristi che fanno così male...ancora non riesco a cancellare certe immagini. E t aspetto ancora un po' perché non sono pronta a dirti addio. Non ancora😪💔