mercoledì 9 maggio 2012

Libro “Peter Pan” di Barrie

 Trama: Peter Pan, il capolavoro di James Matthew Barrie, fu pubblicato per la prima volta nel 1906. Da allora a oggi, anche grazie alle varie trasposizioni teatrali e cinematografiche, tra cui il celeberrimo film di Walt Disney, generazioni di lettori si sono appassionate alle vicende dell'eterno bambino sospeso in una dimensione incantata e senza età. Insieme ai suoi piccoli amici, i fratellini Darling, Peter Pan arriva nel regno assoluto della fantasia, l'Isolachenoncè, la terra che si trova dappertutto e in nessun luogo, abitata dalle favolose creature che popolano l'immaginario infantile. Concepito come un testo per l'infanzia, Peter Pan è assurto nel tempo a romanzo simbolico per le tematiche che racchiude in sé: l'incapacità di crescere e accettare le proprie responsabilità e la contrapposizione tra l'incanto del mondo infantile e l'aridità di quello degli adulti. Interpretazione psicologica che niente toglie al fascino immediato e alla poesia di questo piccolo capolavoro della letteratura.
Peter Pan
Frasi che più mi hanno colpito:
1) “Era un grazioso ragazzino vestito di foglie secche e di linfa, quella che stilla dagli alberi. La cosa più sorprendente in lui era che aveva tutti i dentini di latte. Quando egli vide che ella era una persona adulta, le mostrò con una smorfietta le sue piccole perle.”
2)”Le stelle sono belle, però non possono partecipare attivamente a nessuna vicenda umana: possono soltanto guardare giù, in eterno, sulla terra. E’ una punizione caduta su di esse per qualche mancanza commessa tanto tempo fa e che ora più nessuna stella sa quale fosse. così le vecchie, le colpevoli, sono diventate occhiute e taciturne (il linguaggio delle stelle è il loro continuo ammiccare), le più piccole si meravigliano di tutto e tutto vogliono vedere.”
3)”C’era però un’altra luce nella stanza, mille volte più splendente dei lumini, e nel tempo che abbiamo impiegato a dirlo già si era introdotta in tutti i cassetti dei bambini cercando l’ombra di Peter; aveva buttato sossopra l’armadio e persino rovesciato ogni tasca. Non si trattava proprio di una luce: ma di lampeggiamenti discontinui qua e là. Quando si fermava un attimo, si vedeva che era una fata non più lunga di una piccola mano, e ancora in via di crescere. Era una ragazzina chiamata Campanellino e, per vezzo, Trilly.”
4)”Così, con qualche arrabbiatura passeggera e nell’insieme con molta audacia e gaia braveria, si avvicinarono sempre più all’Isolachenoncè”
5)”Trilly non era cattiva, ma fu tutta cattiva, in quel momento. In compenso, molte volte era tutta buona. Le fate possono essere soltanto una cosa o l’altra, e non tutte e due insieme perchè, essendo così piccole, per loro sciagura, hanno lo spazio sufficiente per ospitare solo un sentimento alla volta. In quel momento, ella ardeva di gelosia per Wendy, e noi sappiamo che Wendy non poteva capire quanto ella diceva nel suo grazioso tintinnio.”
6)”Se chiudete gli occhi e avete fortuna, prima o poi vi capiterà di vedere sospesa nell’oscurità una macchia informe e confusa, graziosamente colorata di un pallido azzurro. Poi serrate più forte le palpebre e la bolla comincerà a prendere forma e il colore diventerà così vivido che, stringendo gli occhi di più, lo vedrete farsi di fuoco. Proprio un attimo prima di vedere il fuoco, apparirà la Laguna. Questo sulla terra è il modo migliore per avere un’idea precisa della Laguna. E’ proprio un momento di paradiso. L’altro momento, se potessimo averne un secondo, vedreste le onde spumeggiare e udreste cantare le Sirene.”
E’ proprio un bel libro… scritto in maniera semplice ma molto divertente che coinvolge pagina per pagina… !!!
Lo consiglio vivamente!! A bocca aperta

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